Quando discutete di auto ibride, a cosa pensate? Ovviamente alle auto di città dove l’ibrido ha un senso. Ma se vi raccontassi di un SUV ibrido plug-in, addirittura 4×4, avrebbe senso? La prova su strada della Jeep Compass 1.3 Turbo PHEV 240 CV Trailhawk, scioglie ogni dubbio portando in luce pregi e difetti di un SUV che vuole essere, il compagno ideale per tutta la famiglia.
Iniziamo dunque dalle dimensioni di questa Jeep: 4,40 x 1,82 x 1,66 metri. Non sono quelle di una compatta ma sicuramente di un’auto che domina la strada con una seduta molto alta accentuata dall’allestimento Trailhawk che comporta anche dei diversi paraurti e un’altezza superiore. La si riconosce anche dal badge rotondo laterale e dai cerchi neri da 19″. L’interno invece predomina lo scuro: dai sedili di pelle, alla plancia nera con inserti lucidi centrali. Unico cenno di colore, un contorno rosso nella zona del cambio e attorno al cruscotto. Per il resto la Compass si presenta con un abitacolo abbastanza comodo in 5 anche per viaggi impegnativi, una buona finitura generale e un posto guida comodo con regolazioni elettriche e memoria posizioni in più abbiamo anche sedili e volante riscaldabili. Il bagagliaio non è al vertice della categoria. Causa elettrificazione, si perdono circa 20 litri scendendo a 420 litri totali inoltre non si può usufruire del doppio vano perché la Trailhawk, prevede la ruota di scorta.
Il motore da 240 CV (180 CV con il 1.3 Turbo benzina e 60 CV con il motore elettrico posteriore) regala delle ottime impressioni. Lo stile di guida è brillante se rapportato alla mole del SUV inoltre ci sono tre modalità di guida: Hybrid, l’auto utilizza entrambi i motori per ottimizzare i consumi. Electric, totalmente elettrico dove Jeep dichiara fino a 49 km di autonomia. E-Save, la modalità che mantiene il livello di carica della batteria aumentando l’efficacia dei sistemi di ricarica autonoma. Inoltre abbiamo un sistema di controllo della trazione “Selec-Terrain” – che permette di scegliere fino a cinque modalità di guida dinamiche: Auto, Sport, Snow, Sand Mud e Rock.
In modalità Auto, la Compass adatta da sola potenza e cambio allo stile di guida ma è nella modalità Sport che l’auto da il meglio di se, garantendo accelerazioni decise con lo 0 – 100 km/h in 7,4 secondi ed una velocità max di 200 km/h – in modalità ibrida. Il motore ha una voce molto soft e in modalità ibrida ci si accorge del suo intervento solo guardando la strumentazione che segnala quando il motore termico è in funzione. Diversa la situazione in modalità E-Save dove il motore tende sì a caricare la batteria da 11,4 kWh, ma lo fa sempre come se fosse leggermente accelerato, situazione che nel traffico è molto evidente. E-Save lo trovo utile in autostrada quando la velocità di crociera è più alta e la Compass per garantire riprese e accelerazioni decise, sfrutta molto di più il motore termico. Ultimo ma non meno importante la modalità Electric dove viene utilizzata solo l’unità elettrica che permette di funzionare fino alla velocità di 130 km/h. In questo caso si può apprezzare la silenziosità e la qualità degli interni dove gli unici rumori arrivano solo dal fruscio degli specchietti esterni.
E i consumi? Vi confermo subito che per avere dei buoni risultati, bisogna avere il piede molto, molto leggero. Scordatevi quindi la modalità di guida Sport e affidatevi a quella automatica. Con la giusta parsimonia e niente scatti al semaforo, in modalità Hybrid, sono riuscito a raggiungere un modesto 17,3 km/l. (Penalizzante poi il serbatoio di una capacità ridotta a 36,5 litri). Altra riflessione da fare è l’autonomia in elettrico. Anche qui, con le stesse cautele, si possono sfiorare i 40 km, prova che ho fatto senza avere il climatizzatore acceso. Dato che si dimezza drasticamente se si utilizza l’autostrada e rispettando le velocità indicate (tra gli 80 e 100 km/h). Se in modalità E-Save, la Compass utilizzerà qualsiasi stratagemma per caricare la batteria, (insieme al sistema e-Coasting che ottimizza la coppia negativa che si genera sul freno motore per ricaricare la batteria) sappiate che il sistema di ricarica prevede una carica rapida fino a 7,2 kW. Questo significa che, collegata alla giusta colonnina, in meno di due ore, avrete la batteria da 11,4 kWh bella piena.
Ricapitolando: un SUV con tanti cavalli, trazione integrale, con doppio motore, termico ed elettrico, potrà mai essere l’auto di famiglia? Certo che lo può essere se il suo utilizzo dovrà essere città e extraurbano, se si vuole un’auto comoda e all’occorrenza un 4×4 in situazioni impegnative. Ma se dovesse essere l’auto per macinare km, forse è il caso di passare al diesel, una delle poche ad adottare ancora questa alimentazione.
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