L’offerta di ŠKODA OCTAVIA è sempre più completa grazie al progressivo inserimento delle motorizzazioni che compongono la gamma più articolata mai proposta da ŠKODA per un singolo modello. Dopo il 1.0 e-TEC mild-hybrid 110 CV DSG e le plug-in hybrid “iV” da 205 CV e 245 CV, la gamma elettrificata si completa con l’inserimento a listino della nuova 1.5 e-TEC 150 CV DSG. Importanti novità anche tra i nuovi TDI della famiglia EVO sia per i Clienti privati sia per l’utenza Business, grazie all’arrivo del 2.0 TDI EVO 115 CV con cambio DSG a 7 rapporti e del 2.0 TDI EVO 150 CV con cambio manuale a 6 rapporti. Per i Clienti più sportivi, oggi OCTAVIA RS è disponibile anche con il motore 2.0 TSI 245 CV, cambio manuale a 6 rapporti e trazione anteriore.
La nuova motorizzazione elettrificata 1.5 e-TEC con tecnologia mild-hybrid amplia l’offerta della gamma OCTAVIA e risulta di particolare interesse anche in ottica aziendale, grazie alla riduzione media dei consumi che può arrivare all’8% rispetto a un analogo motore a benzina, ai vantaggi economici all’acquisto e alle agevolazioni previste a livello locale, che incidono positivamente sul cosiddetto Total Cost of Ownership. Il nuovo 1.5 litri 4 cilindri 150 CV, ha una coppia massima di 250 Nm ed è abbinato di serie al cambio DSG a 7 rapporti, per massimizzare la funzione di veleggio e la conseguente riduzione dei consumi, grazie al controllo elettronico delle frizioni.
Il 1.5 e-TEC è proposto per tutti le versioni, dalla nuova Ambition alla Style, ed è disponibile anche per l’inedita variante SCOUT che per la prima volta è disponibile anche con trazione 4×2, rivolgendosi quindi a chi apprezza lo stile avventuroso del modello, ma non ha necessità della trazione integrale permanente. Il listino di OCTAVIA 1.5 e-TEC parte da 29.000 euro per la berlina, la Wagon ha un sovrapprezzo di 1.050 euro a parità di versione.
L’offerta commerciale della gamma OCTAVIA si arricchisce oggi della nuova versione Ambition che rappresenta la soglia di ingresso al modello, affiancando le versioni Executive e Style. La nuova Ambition, proposta in varie motorizzazioni, è dotata di serie di climatizzatore automatico bi-zona, schermo da 10” con protocolli di connettività smartphone anche wireless per i dispositivi compatibili, accesso remoto al veicolo tramite app e ŠKODA Care Connect, cerchi in lega da 16”, sensori di parcheggio posteriori con frenata automatica e ricezione radio digitale DAB+. Di serie anche tutta la dotazione dei sistemi ADAS delle altre versioni, tra cui frenata automatica Front Assistant con riconoscimento pedoni e ciclisti, Lane Assistant per il mantenimento attivo della corsia di marcia, ACC per il mantenimento attivo della distanza di sicurezza, rilevamento stanchezza del conducente. Fanno parte della dotazione standard anche 7 airbag, gruppi ottici anteriori e posteriori in tecnologia LED e sistema di avviamento senza chiave. La versione Ambition è proposta a 1.400 euro meno della Executive con un listino che parte da 23.900 euro.
Importanti novità anche per la gamma dei nuovi Turbodiesel EVO con emissioni di ossidi di azoto ridotte fino all’80%. Il 2.0 TDI EVO 115 CV è oggi proposto anche in abbinamento al cambio DSG a 7 rapporti e rappresenta una scelta di sicuro interesse per le flotte aziendali, abbinando grande comfort di marcia a consumi ridotti. Il listino della motorizzazione parte da 29.350 euro. Contemporaneamente, il 2.0 TDI EVO 150 CV è ora proposto anche con cambio manuale a 6 rapporti, con un costo inferiore di 1.800 euro rispetto alle analoghe versioni con cambio DSG.
Infine, l’offerta di motorizzazioni per la versione sportiva RS, che si distingue per l’estetica dedicata esterna e interna, per l’assetto sportivo e per l’impianto frenante maggiorato, oggi prevede anche il 2.0 TSI 245 CV con cambio manuale, proposto a 36.350 euro. La nuova gamma OCTAVIA RS è quindi oggi disponibile con il 2.0 TSI 245 CV, con il nuovo 2.0 TDI EVO 200 CV anche a trazione integrale a controllo elettronico e nell’inedita variante RS iV 245 CV con propulsione plug-in hybrid.
Dedicata a una clientela sofisticata e sempre più attenta allo stile, esordisce la nuova Lancia Ypsilon Black and Noir. L’inedita serie speciale del modello leader in Italia nel competitivo segmento B rinnova l’attitudine urbana ed elegante della Fashion City Car attraverso una proposta stilistica seducente che veste la vettura come un abito adatto a ogni occasione. Quello dell’eleganza, d’altronde, è sempre stato il tema dominante che ha guidato le evoluzioni di un modello che festeggia una storia lunga 34 anni e costellata da 34 serie speciali.
Per questa nuova serie speciale, gli stilisti Lancia hanno optato per un’esclusiva carrozzeria “double color” in nero lucido, su calandra, portellone e fiancata, mentre il tetto e il cofano sono vestiti di un elegante nero opaco. Il contrasto e l’alchimia tra il nero opaco e il nero lucido conferiscono alla nuova Ypsilon Black and Noir carattere e sensualità. Tra i luminosi riflessi dei due punti di nero spiccano infatti il motivo Chevron lucido e opaco del montante su cui compare un emblema classico di Ypsilon: l’Elefantino. Questo logo, che ha caratterizzato otto serie speciali della Ypsilon, nella nuova Black and Noir fa un tuffo nell’eleganza più classica. Questo insieme elegante viene esaltato dal tocco del più classico dei metalli, l’oro, tornato di grande tendenza e totalmente reinterpretato, nelle sfumature e nelle lavorazioni.
Per la Ypsilon Black and Noir è stato sviluppato l’accento di luce Rose Gold satinato, una firma ricercata e distintiva che rende inconfondibile la nuova serie speciale. All’esterno, impreziosisce il logo Ypsilon sul portellone posteriore, i loghi sui cerchi e il nuovo Elefantino Rose Gold. Le scelte estetiche si ritrovano nell’accogliente abitacolo, elegante e funzionale. Da sempre Lancia anticipa le tendenze più attuali in termini di colori e materiali. Ecco dunque il motivo Chevron caratterizzare la selleria in tessuto nera e grigia, e le impunture che incorniciano i sedili in Rose Gold come il logo Ypsilon cucito sui poggiatesta anteriori. L’insieme dunque richiama la personalità espressa dal look degli esterni. Insieme al suo abito elegante la nuova Ypsilon Black and Noir mostra i dettagli di stile e funzionalità. Di serie viene offerta la radio integrata con comandi al volante, Bluetooth e ingresso USB. Un salotto da vivere in completo relax grazie anche alla presenza dei sensori di parcheggio, e al climatizzatore, di serie.
La nuova Ypsilon Black and Noir adotta la trazione anteriore e propulsori brillanti nelle prestazioni, contenuti nei consumi e rispettosi dell’ambiente. La vettura può essere equipaggiata con il motore benzina 1.2 Fire Evo II da 69 CV, un propulsore affidabile, adatto ai neopatentati grazie al rapporto potenza/tara inferiore ai 55 kW/tonnellata e alla potenza massima inferiore ai 70 kW. È disponibile anche nella versione con la doppia alimentazione a benzina e GPL. Completa la gamma l’ecologico 900 cm3 a metano da 70 CV.
Il colore nero è una soluzione adatta a qualsiasi circostanza: la risposta pronta alla frequente affermazione “non ho nulla da mettermi”, ed è l’espressione dello stile inconfondibile e della forte identità particolarmente apprezzata da chi sceglie Lancia Ypsilon. È possibile scegliere la tonalità che più si addice al proprio carattere tra una tavolozza di colori che comprende i metallizzati Nero Vulcano e Grigio Pietra, il micalizzato Blu di Blu e i pastello Grigio Ardesia, Bianco Neve e Avorio Chic. Tutti caratterizzati dalla firme Rose Gold. Sarà possibile vedere da vicino la Fashion City Car in tutti gli showroom Lancia a partire dal 10 maggio.
Si amplia ulteriormente l’offerta di Nissan Micra, grazie alla nuova versione GPL, esclusiva per il mercato italiano, che si va ad aggiungere alle altre novità della gamma. La motorizzazione con doppia alimentazione benzina-GPL è ideale per coloro che desiderano coniugare piacere di guida, bassi costi di esercizio (grazie anche al ridotto numero di controlli specifici previsti) e praticità: Micra GPL è esentata dai blocchi del traffico.
La soluzione perfetta per chi ha necessità di utilizzare la macchina senza limitazioni e per coloro che hanno percorrenze superiori alla media. Combinando le capacità dei serbatoi di benzina e GPL, Micra è infatti in grado di garantire un’autonomia di oltre 1.000 km (dati rilevati secondo il ciclo NEDC-BT). L’interesse per questo tipo di alimentazione è confermato dai dati di vendita del 2018. Il GPL è infatti la terza alimentazione più scelta dai consumatori italiani e rappresenta il 9% del mercato privato. Una percentuale che sale al 14% (oltre 40.000 unità) se si prende in considerazione il segmento B puro, quello di Nissan Micra. Tale segmento, in contrazione nel 2018 rispetto all’anno precedente, ha registrato un calo nella richiesta di diesel a vantaggio del benzina e delle alimentazioni alternative.
Cuore pulsante della Nuova Micra GPL è il 3 cilindri benzina turbo IG-T da 0,9 litri e 90 cv, al quale è abbinato un cambio manuale a 5 rapporti. Un motore che, grazie al turbo a bassa inerzia, offre un’elevata reattività già dai bassi regimi, garantendo un’erogazione della potenza fluida e costante. L’impianto GPL è sviluppato e prodotto appositamente per Nissan Micra, in collaborazione con BRC Gas Equipment che ne cura installazione e messa a punto. Un connubio perfetto che consente al guidatore di godere di tutti i vantaggi dell’alimentazione GPL, senza rinunciare alle prestazioni, all’efficienza e all’affidabilità. Il sistema elettronico esegue un continuo e minuzioso controllo del funzionamento dell’impianto, analizzandone tutti i principali parametri e garantendone il comportamento ottimale in ogni condizione di marcia.
L’impianto vanta un’iniezione di tipo sequenziale fasata in fase gassosa che, dosando con precisione la quantità di GPL da iniettare in base alla specifica necessità di marcia, permette di ottimizzare l’efficienza del motore e ridurre le emissioni. Il pratico commutatore di alimentazione ha il comando posizionato nel tunnel centrale, alla base della leva del cambio. Indicatori a LED mostrano la quantità di GPL presente e il tipo di carburante che si sta utilizzando in quel momento.
Il sistema memorizza il tipo di alimentazione utilizzato prima di arrestare il motore e lo reimposta automaticamente al nuovo avvio. Nel caso in cui il motore venga spento in modalità GPL, il riavvio avverrà comunque in modalità benzina, per poi passare automaticamente al GPL una volta raggiunta la temperatura d’esercizio ottimale. Un segnale sonoro avvertirà il guidatore dell’avvenuto cambio di alimentazione.
Il serbatoio di GPL, di forma toroidale, è posizionato nell’alloggiamento della ruota di scorta in modo da non ridurre la capienza del vano portabagagli, ed ha una capacità di 42 litri (33,6 litri effettivi). Viene fornito di serie il riduttore necessario per collegare la presa di carica del serbatoio (posta immediatamente sotto al bocchettone della benzina) con l’erogatore.
Micra GPL viene proposta in tre allestimenti: START, PLUS e MAX. I prezzi partono da 16.450 euro.
Mentre Ford celebra il 55° anniversario dell’iconica Mustang, gli appassionati di tutto il mondo la acclamano come la sportiva più venduta al mondo per il quarto anno consecutivo.
Dall’Australia al Perù, Mustang è stata incoronata come la vettura sportiva più venduta al mondo, secondo i dati elaborati da IHS Markit sulle immatricolazioni nel segmento delle coupè sportive, con 113.066 esemplari immatricolati nel 2018. Inoltre, il 2018 non segna solo il quarto anno consecutivo della leadership globale di Mustang come la coupé sportiva più venduta al mondo, ma anche come la sportiva più venduta negli Stati Uniti, dove l’Ovale Blu, lo scorso anno, ne ha venduti 75.842 esemplari.
Inoltre, in Europa, nel primo trimestre del 2019, Ford ha venduto 2.300 esemplari di Mustang esprimendo una crescita del 27% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. (*)
“Il lancio della Mustang, 55 anni fa, rappresentò una vera rottura degli schemi” ha dichiarato Jim Farley, Ford President, Global Markets. “Nulla trasmette un senso di libertà, come immaginarsi con il vento tra i capelli alla guida di una Mustang, è una vera a propria icona. Il ruggito del suo V8 in un giorno di primavera…non esiste niente di più gratificante. Non c’è da stupirsi che sia la sportiva più apprezzata al mondo”.
Secondo i dati sulle immatricolazioni globali raccolti da Ford, la Mustang, nel 2018 è stata disponibile per l’acquisto in 146 paesi. Dal lancio nel 2015, nel mondo sono stati venduti più di 500.000 esemplari della sesta generazione di Mustang, tra cui oltre 45.000 in Europa. Inoltre, Il market share nel segmento delle coupè sportive di Mustang, a livello globale, è cresciuto di mezzo punto rispetto al 2018, raggiungendo quota 15,4% – crescita dovuta anche al grande successo della Mustang Bullitt.
la T-Cross completa in modo pratico e versatile la gamma dei SUV e crossover Volkswagen. Un’auto di mondo, versatile nell’uso e, come tutti i membri della gamma T-Family, caratterizzata da un modo di presentarsi incisivo e di carattere distintivo. La combinazione attentamente calibrata tra stile informale, praticità raffinata e grande convenienza si rivolge a un pubblico giovane e giovanile che desidera comunicare il proprio atteggiamento positivo verso la vita in modo consapevole, avendo però allo stesso tempo ben chiari gli aspetti riguardanti i costi e i vantaggi di questa compagna di viaggio. La T-Cross è un City SUV che, con i suoi 4,11 metri di lunghezza e 1,56 metri di altezza, supera la Polo rispettivamente di 54 mm e 112 mm.
Nella propria classe definisce nuovi standard sotto diversi punti di vista: già la versione Urban soddisfa praticamente tutte le esigenze in fatto di versatilità, sicurezza e connettività. Inoltre, sono disponibili svariate possibilità di combinazione e allestimento che lasciano spazio alla personalizzazione. Il passo lungo di 2,56 metri crea le condizioni per un abitacolo dalle dimensioni generose con tanto spazio per accogliere fino a cinque persone. Il volume del bagagliaio va da 385 a 455 litri. In un attimo, grazie al divano posteriore ribaltabile, la T-Cross si trasforma in un van con piano di carico piatto e un volume fino a 1.281 litri.
La T-Cross offre efficienti motori turbo. I due motori a benzina 1.0 TSI a tre cilindri con filtro antiparticolato offrono una potenza di 95 o 115 CV. L’offerta è completata da un 1.6 TDI a quattro cilindri da 95 CV. Tutti i motori sono conformi alla più recente normativa sui gas di scarico Euro 6D-TEMP. La trazione è anteriore, il cambio può essere manuale a 5 o 6 marce o automatico DSG a 7 marce.
Sistemi di assistenza come sulle auto di categoria superiore: la T-Cross è dotata di tecnologie di sicurezza precedentemente riservate a veicoli di dimensioni maggiori, diventando così uno dei modelli più sicuri della sua classe. Oltre alle straordinarie caratteristiche di protezione dagli urti e la protezione passeggeri esemplare, c’è una gamma particolarmente ampia di sistemi di assistenza alla guida che riducono il pericolo di collisione e aumentano il comfort di marcia. Questi comprendono, di serie su tutta la gamma, il rilevatore di stanchezza del conducente, il sistema di monitoraggio della distanza Front Assist con riconoscimento pedoni e funzione di frenata di emergenza City, l’assistente al mantenimento di corsia Lane Assist, l’assistenza alla partenza in salita e il sistema proattivo di protezione degli occupanti, oltre all’assistente di cambio corsia con rilevamento dell’angolo cieco e all’assistente di uscita dal parcheggio. Su richiesta è anche possibile avere il cruise control adattivo ACC (di serie a partire da Style) e il dispositivo di parcheggio automatico Park Assist.
La T-Cross offre ai più esigenti un collegamento in rete e al mondo esterno del massimo livello. L’uso e la personalizzazione delle funzioni a bordo sono molto intuitivi. Fino a quattro porte USB e la ricarica wireless (induttiva) assicurano un collegamento in rete ottimale e tutta l’energia necessaria per gli smartphone. Il sistema di chiusura e avviamento senza chiave Keyless Access (a richiesta) rende più confortevole l’accesso alla T-Cross; il comando automatico abbaglianti Light Assist, disponibile anch’esso su richiesta, accende e spegne automaticamente gli abbaglianti non appena riconosce traffico proveniente dal senso opposto. Una novità è anche il sistema audio opzionale della rinomata marca statunitense Beats con amplificatore a 8 canali da 300 Watt e un subwoofer separato nel vano bagagli.
La T-Cross può essere ulteriormente personalizzata e arricchita con un equipaggiamento speciale opzionale e diversi interessanti pacchetti. Già nella versione d’ingresso Urban sono presenti di serie fari posteriori e luci diurne anteriori a LED, climatizzatore manuale, computer di bordo, radio Composition Color, divano posteriore scorrevole, sedile del conducente regolabile in altezza, limitatore di velocità, Front Assist con rilevamento pedoni e Lane Assist. La variante di allestimento di livello superiore Style offre inoltre, per esempio, volante multifunzione, sensori di parcheggio anteriori e posteriori, cruise control adattivo ACC, sedile del passeggero regolabile in altezza, cassetto sotto il sedile del passeggero e cerchi in lega leggera da 16″. Il terzo allestimento, Advanced, prevede in aggiunta gruppi ottici anteriori a LED, volante multifunzione rivestito in pelle, sedili anteriori sport/comfort, illuminazione ambiente e cerchi in lega leggera da 17″. La Volkswagen offre anche pacchetti design che comprendono, tra l’altro, sedili con esclusivo rivestimento Diag Neutral, Diag Orange o Diag Turquoise. Sono anche disponibili pacchetti R per gli esterni e gli interni.
La T-Cross, già dotata di un ampio equipaggiamento di serie, può essere ulteriormente personalizzata e arricchita con dotazioni speciali opzionali e diversi interessanti pacchetti. Già nella versione di base Urban sono presenti computer di bordo, climatizzatore manuale, radio Composition Color con display a colori da 6,5″, divano posteriore scorrevole, sedile del conducente regolabile in altezza, alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, specchietti retrovisori esterni regolabili elettricamente, gruppi ottici posteriori a LED, limitatore di velocità, rilevamento dell’angolo cieco, Lane Assist, Front Assist e rilevatore di stanchezza del conducente.
La variante di allestimento di livello intermedio Style estende la dotazione, per esempio, con volante multifunzione, regolatore di velocità adattivo ACC, radio Composition Media con schermo da 8″, pianale del bagagliaio modulabile, sedile del passeggero anteriore regolabile in altezza con schienale ribaltabile, cassetto sotto il sedile del passeggero e cerchi in lega leggera da 16″. Anche nel Jumbobox tra i sedili anteriori possono essere riposti oggetti. Il terzo allestimento, Advanced, include, oltre alle dotazioni già citate, gruppi ottici principali a LED, fari fendinebbia, volante multifunzione rivestito in pelle, sedili anteriori sport/comfort, Active Info Display, illuminazione ambiente e cerchi in lega leggera da 17″.
Coloro che desiderano conferire alla propria T-Cross un grado di personalizzazione inconfondibile possono ricorrere a ulteriori pacchetti di design per gli allestimenti Style e Advanced: sono disponibili in tre varianti di colore ed estendono il proprio effetto sia all’esterno che all’interno. Includono sedili con esclusivo rivestimento Diag Neutral, Diag Orange o Diag Turquoise, cristalli laterali oscurati, lunotto oscurato, cerchi in lega da 17″ o 18″ torniti a specchio e smaltati, e decorazioni IML 3D. Sono anche disponibili pacchetti R per gli esterni e gli interni, ben riconoscibili per la “R” in rilievo sugli schienali dei sedili, con rivestimento in Carbon Flag. Fanno parte della dotazione anche cerchi in lega da 17″, fari fendinebbia compresi fari direzionali, paraurti anteriori e posteriori specifici, e pedali in acciaio inossidabile.
Se la vostra auto, è considerata come una seconda casa, è giusto allora che tutti siano comodi e che abbiano tutti i comfort dovuti. Con questa premessa, che sposo sotto tutti i punti di vista, ho provato la nuova Grand C4 SpaceTourer Feel BlueHDi 120 CV, monovolume di casa Citroen che di spazio ne ha da vendere.
Da poco abbandonato il nome di Picasso, la Gran C4 non lascia dubbi sulla sua natura di auto confortevole e votata alla famiglia numerosa, ma le dimensioni generose possono essere un problema in città? Guardandola da vicino, ho avuto subito questo dubbio e così salito a bordo, ho guidato in lungo e in largo nel traffico caotico e ho scoperto pregi e difetti.
Linea appagante, a tratti sportiva grazie ad un frontale che chiude le sue linee con i fari divisi in due sezioni, e ai particolati in effetto silver che percorrono il retro, parte del tetto ed i montanti del parabrezza. Per esaltare il tutto, sarebbe consigliabile un colore scuro, ma va benissimo anche il rosso rubino metallizzato della mia Grand C4, che può essere scelto senza sovrapprezzo.
Consigliatissimi anche i cerchi da 17″ Aquillon da 450 euro che rendono più appagante l’auto invece dei piccolissimi (considerando la stazza..) cerchi in lega da 16″ di serie. Bellissimi i fari posteriori a led effetto 3D e comodi i retrovisori ripiegabili elettricamente con illuminazione soglia d’accesso a led.
Salendo al posto di guida, non posso che constatare il tanto spazio che si ha a disposizione. Il sedile è comodo, largo, il poggiatesta a libro è un sollievo, non sei costretto a spingerti dietro con la testa per cercarlo. Tutto progettato per darti aria e spazio anche per i movimenti in abitacolo.
Riesco a sporgermi dietro senza problemi e spostare la schiena senza avere la sensazione di essere bloccato. Strumentazione al centro, no problem: il display da HD da 12″ si fa notare sempre, anche di giorno. Inoltre c’è la possibilità di poterlo personalizzare spostando le informazioni verso sinistra, destra o al centro.
Facile da utilizzare anche il Touch Pad da 7″ – dove è possibile comandare il climatizzatore bizona, audio, navigatore (con la possibilità di avere le info in entrami i display), comandi dello smartphone (Android Auto e Apple CarPlay) e gestione Touch.
Importanti gli spazi chiusi a disposizione: uno sotto i braccioli dei sedili con tendina e fondo con moquette, profondissimo, un altro al centro della plancia sotto il Touch Pad dove all’interno si trovano le varie prese (usb, aux ecc) e il solito cassetto lato passeggero. Buona la qualità della plastica, ottimi gli assemblaggi. Peccato che porte e plancia non diano nessuno spazio alla fantasia e ci si ritrova con tanta plastica sparsa di qua e di là quando invece, si poteva fare molto meglio con tessuti e materiali alternativi.
Si preme il pulsante per accenderla e noto subito che con la radio accesa, è difficile percepire il motore, sia per le assenze di vibrazioni, (quasi impercettibile lo Start & Stop) che per il rumore. In tutti i casi, anche salendo di giri, il motore non diventa mai invadente, anzi, certe volte si cerca la spia su display per il cambio marcia.
Forse è proprio il cambio quello che spezza tanta armonia. Non scivola per bene e si impunta leggermente, davvero un peccato. Certo, il cambio automatico, avrebbe regalato altro comfort a questa Grand C4 che, deve tutto al buon lavoro delle sospensioni e all’ottima insonorizzazione. Si viaggia che è un piacere.
La guida in città? Niente male! Motore e sospensioni lavorano efficacemente. Guida alta e sterzo preciso, frizione leggera. Allora difetti non ne ha? Qualcuno si! Il motore BlueHDi da 120 CV è fluido e scivola bene, anche in città. Certo, i 120 CV non possono fare miracoli, di conseguenza se viaggiate carichi con 5 persone, o addirittura 7 con i due sedili a scomparsa, (facili da utilizzare e da far scomparire) si iniziano a sentire le prime difficoltà soprattutto in ripresa. Ecco allora che l’utilizzo del cambio diventa più frequente per avere una ripresa decente. Meglio optare in questo caso per il BlueHDi da 150 CV.
Privilegiati anche i passeggeri posteriori che hanno a disposizione tantissimo spazio per gambe, i comandi del climatizzatore messi sui montanti in basso e la regolazione longitudinale, tavolini estraibili su schienale sedili anteriori e tendine laterali per proteggere gli ospiti dal sole. Bagagliaio grande e ben modulabile, (esiste un torcia amovibile che può essere staccata e usata all’esterno…) rifinito a dovere, soglia di carico bassa. Per essere perfetto però, l’apertura automatica poteva fare la differenza.
Veniamo al parcheggio in città. E’ facile fare manovra? Non tanto. Bisogna dare completo affidamento ai sensori posteriori e anteriori e alla telecamera posteriore. Dal lunotto si vede poco e niente (se sono oscurati peggio ancora) e non c’è percezione dell’ingombro (stiamo parlando di ben 4,60 mt di lunghezza). Dal display centrale in alto, con le linee guida possiamo orientarci, mentre i sensori ci aiuteranno a fermarci in tempo. Fortuna che ci sono!
4 giorni con la Citroën Grand C4 SpaceTourer Feel BlueHDi 120 e desiderare di non scendere più. Comodissima e perfetta per tutta la famiglia, i suoi tanti pregi fanno dimenticare le dimensioni notevoli ed una visibilità appena sufficiente per la città. Prezzo 29.600 euro esclusi gli opzional, rimane sul mercato una delle monovolumi più interessanto sul mercato.
Sono giorni importanti per l’Alfa Romeo con la presentazione della nuova Stelvio, primo SUV del Biscione che cercherà di farsi notare in un fetta di mercato che da anni ha acquistato interesse soprattutto in Italia. Dal carattere sportivo e dalle caratteristiche che la posizionano sicuramente un gradino più in alto rispetto alle aspettative di un SUV, la Stelvio è stata presentata questo weekend in tutte le concessionarie per un porte aperte e per i primi test drive.
La Stelvio è la tipica auto che si fa notare. Sarà per il grande scudetto del frontale, ancora più invasivo rispetto alla già bella Giulia e per le linee muscolose che mettono in risalto il carattere sportivo che viene esaltato soprattutto con il tipico colore Rosso Alfa. Un posteriore che non è da meno, alto e predominante con in risalto, gli scarichi rotondi in bella vista e non mascherati come su altre auto. Belli anche i cerchi in lega, rigorosamente da 20″ – più piccoli non donerebbero tanta sportività. Stona infine il sensore posto alla destra della mascherina del frontale, sembra piazzato lì, senza senso.
A bordo si respira aria di qualità: la plancia ripresa dalla Giulia ha linee eleganti con elementi dal piglio sportivo. La qualità si percepisce al tatto con accoppiamenti precisi e materiali di qualità anche se diversi tra di loro come la plancia superiore e quella inferiore. Bello il display centrale anche se meno armonizzato rispetto alla Giulia. In questo caso, dello spazio attorno ad esso non utilizzato, lo rende meno affascinante. La First Edition è la versione presentata per il lancio. Ricca di accessori, comprende anche i sedili in pelle elettrici “Pieno Fiore” – il volante sportivo tagliato con tasto di accensione integrato e le palette del cambio in alluminio.
Per questa presentazione, il motore in prova è il 2.0 Turbo Benzina da 280 CV con cambio automatico a 8 marce e trazione integrale Q4. Si sale a bordo e si accende l’auto, il sedile si sposta per avvicinarsi ai pedali e quando si spegne il motore e si apre lo sportello, si sposta indietro per agevolare l’uscita e l’entrata. La posizione di guida è da vero SUV. Molto in alto perfetta per chi vuole dominare la strada. I sedili sono grandi e sufficientemente rigidi per accogliere una guida sportiva.
Dai primi km percorsi si nota subito un telaio ben fatto con uno sterzo preciso e diretto anche ai minimi spostamenti. Le sospensioni sono leggermente rigide, ma la qualità a bordo è elevata e le imperfezioni della strada non rovinano il piacere di guida. Il 2.0 Turbo Benzina si fa ascoltare con piacere, ed accelerare a fondo diventa quasi musica che entra nell’abitacolo.
Ho strada libera, premo in fondo l’acceleratore, il cambio silenzioso diventa nervoso, scala la marcia e mi trovo con le spalle spinto verso lo schienale. Non è un’accelerazione fluida, a qualcuno potrebbe infastidire, invece è proprio questa caratteristica che lo rende, secondo me, un SUV sportivo, d’altronde da 0 a 100 Km/h in 5,7 secondi devono pur sempre manifestarsi in qualche modo!
Torno al punto di partenza, lascio la mia Stelvio Rossa e ne rimango molto soddisfatto. Un motore di questo genere saprà accontentare molti sportivi, ma il 2.2 Turbo Diesel da 210 CV come si comporterà? Al prossimo test drive e speriamo non di 5 minuti!
Giovedì 19 Maggio a Salerno, la Giulia ha debuttato in concessionaria per mostrarsi ai suoi tantissimi fan. Non si poteva perdere un tale evento. Unico esemplare in mostra, la Giulia ha confermato lo stupore e l’attenzione che sul web l’hanno resa la regina del momento.
Aggressiva, è questo l’aggettivo che la Giulia riesce a comunicare. Con un frontale così tanto pronunciato, con i fari allungati e prese d’aria enormi a simboleggiare un motore potente, ruba l’attenzione a tutto il resto della linea che, se da un lato, mantiene una silhouette elegante, va totalmente a discapito di un retro poco personale che cambia aspetto se visto di fronte (stretto e poco caratterizzato) oppure di lato. Proprio qui, gioca un fattore decisivo la scelta del colore che potrebbe aiutare a dare carattere e luce alla parte meno riuscita della Giulia e che questo Blu Montecarlo da 1000 euro non le da giustizia. Belli i cerchi in lega da 18″ – optional ma obbligatori con un’auto così bassa anche se, quelli bruniti da 5 fori da altri 1000 euro, saranno la gioia e la massima espressione di ogni alfista!
Si sale a bordo, si chiude la porta: le lancette della strumentazione si illuminano a ritmo di un battito di cuore, il display al centro mostra il logo Alfa Romeo a colori quando invece sullo sterzo compare quello di colore argento, bellissimo! Prime sensazioni: si sta seduti in basso e in posizione allungata e pur alzando il sedile, la sensazione è sempre la stessa: si guida un’auto veloce. Sarà anche la plancia che domina l’abitacolo oppure il tunnel centrale altissimo ma niente affatto fastidioso che porta in se i comandi dell’Alfa Connect.
Il display centrale, a differenza delle ultime mode che lo vedono esterno e non armonizzato con la plancia, si trova all’interno di un vetro scuro che è in linea con le plastiche, di conseguenza, da spento scompare del tutto. Con il display da 6,5″ presente nella dotazione standard, considerando lo spazio dedicato, sembra quasi piccolo e probabilmente non molto visibile alla guida essendo lontano dagli occhi e non orientato verso il guidatore. Ovviamente bisognerà scegliere l’Alfa Connect 3D Nav da 8,8″ per avere soddisfazione ma preparatevi a cacciare ulteriori 1000 euro. (E’ solo una coincidenza che stia segnalando tutti gli optional a questo prezzo!)
Bello anche il volante che sfoggia in anteprima il tasto di accensione e che fa automaticamente immaginare il guanto in pelle e tessuto stringere le razze del volante. Mi chiedo: ma il tasto, renderlo rosso anche per la versione super, è possibile?
La qualità di vita e le sensazioni a bordo sono molto appaganti. Assemblaggi e materiali sembrano di buona qualità e si fa un uso abbondante di pelle su plancia e porte. L’abitacolo è spazioso e pur tirando indietro del tutto i sedili, i passeggeri posteriori hanno ancora qualche centimetro di spazio per le gambe. Rimane comunque, per chi siede dietro, quella sensazione di “chiuso” dovuto alla linea che tende a scendere sulla testa.
Il bagagliaio posteriore è profondo e ben rifinito, ma appena ho visto lo spazio utile per accedere, ho subito immaginato la mia valigia da 110 litri rigida rimanere bloccata. Come farò? Sarò costretto a prenderne due più piccole? Se volete viaggiare con la Giulia e avete famiglia, organizzatevi prima…
La nuova Giulia ha confermato la mie aspettative: volevo un’auto sportiva e di carattere. Ma guidarla? Bisognerà attendere il 28 Maggio, i test drive saranno prenotabili in concessionaria. Io punterei a provare la 2.9 V6 Bi-Turbo 510 CV Quadrifoglio, ma sarà mai possibile per un comune mortale, per giunta blogger, come me? Chissà…
Amata, odiata, desiderata e messa alla gogna, la Smart Fortwo, city car per eccelenza, è riuscita, nel bene e male ad avere sempre uno fetta di mercato tutta per se, pur essendo un’auto con dei limiti e non certo economica. Oggi, con una versione completamente nuova e affiancata dalla più grande Forfour, la Fortwo tenta il salto di qualità presentandosi più larga, ma non più lunga, più tecnologica, con nuovi motori e a sorpresa, con cambio manuale. Tempo fa la provai con un test drive che mi durò meno di cinque minuti. Non fui tanto contento, ma mi limitai a giudicarla sotto l’aspetto della praticità e quel cambio manuale non faceva per lei.
Finalmente a Luglio è stato presentato il cambio automatico Twinamic, con 6 marce e doppia frizione della Getrag ed è nata di nuovo in me, la voglia di provarla, darle una seconda opportunità. Fantechnology ha fatto un piccolo viaggio in costiera amalfitana, per poterla testare tra curve mozzafiato e panorami incantevoli. Sarà stata all’altezza della situazione?
La Fortwo Passion, esteticamente sembra essere meno filante del modello precedente. I suoi 10 cm in più di larghezza, (adesso 1.66 cm) si vedono tutti soprattutto nel posteriore. Invariata la lunghezza che continua ad essere 2,69 metri. Belli i fari anteriori che in base all’allestimento, presentano luci diurne a led differenti mentre il cofano anteriore, schiacciato dona una certa personalità ma anche un pò di pesantezza.
Completamente nuovo l’abitacolo e la plancia, lontani anni luce dal precedente modello. In alto troviamo una plancia con elementi decorativi bianchi ed un rivestimento di tessuto nero che assomiglia alla tela delle scarpe da running, molto bello al tatto, mentre la plancia centrale presenta questa sporgenza che dona una grande personalità al tutto. Plastiche di buona fattura e accoppiamenti abbastanza precisi, rendono la Fortwo, un modello di categoria superiore. La qualità la si percepisce anche nel chiudere la porta che non presenta più quel tipico rumore di metallo che affliggeva la precedente.
Il climatizzatore automatico è un pò in basso per essere usato senza doversi spostare con la testa. L’automatismo funziona bene, e per raffreddare il piccolo abitacolo, impiega pochissimo tempo. Belli i comandi che hanno un insieme di retrò e hi-tech. I sedili mantengono l’impostazione precedente con poggiatesta incorporato, qui nei colori bianco e nero, ma sono diventati anche più confortevoli, meglio imbottiti e con un mantenimento laterale delle gambe, molto efficiente. Peccato per le guide, sempre tanto in vista e per la regolazione in altezza assente se non come optional insieme a quella del volante in pelle. Mi soffermo brevemente anche su quest’ultimo, che presenta i comandi del Tempomat con limitatore e i comandi per l’audio, tutti illuminati.
Bella da vedere la nuova strumentazione con display TFT da 3,5″ che fornisce tutti i dati importanti per il guidatore durante la marcia: distanza totale percorsa, computer di bordo, istogramma dei consumi, eco store, indicazione della manutenzione, temperatura del liquido di raffreddamento e menù delle impostazioni. Bella la radio al centro, con bluetooth e presa USB. L’audio regala un sound molto rotondo, con bassi pronunciati. la funzione telefono prevede la possibilità di consultare la rubrica e l’elenco delle chiamate. Dal display centrale, è sempre possibile notare lo stato della batteria e della rete. Il bluetooth riconosce subito lo smartphone accoppiato, ma in più occasioni, l’audio è risultato gracchiante e metallico.
Le porte presentano una maniglia molto bassa e questa non facilità l’apertura delle stesse mentre il portellone posteriore, mantiene la sua struttura, sdoppiato, che rende le operazioni di carico facili, ma questa volta, invece di agire sulle due levette laterali per aprire la parte bassa, si adopera una grande maniglia, molto più comoda da utilizzare. Peccato che dallo specchietto interno la si nota vistosamente insieme al gancio che chiude il lunotto posteriore.
Il motore tre cilindri 1000 da 71 cavalli è stata una lieta riscoperta. Provato con il cambio manuale, non mi aveva convinto più di tanto, ma il Twinamic, è riuscito a migliorarlo. Silenzioso, assente da vibrazioni, sembra essere perfetto per la città con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 15.1 secondi. Il meglio di se, riesce a darlo ai regimi medi, dove grazie anche al cambio, offre un’adeguata vivacità. Lo sterzo è servoassistito, leggero in città, aumenta lo sforzo in base alla velocità. Con un diametro di sterzata di 6.95 metri, posso garantirvi, vi viene voglia di fare inversione ad U, anche dove non è consentito! (non imitatevi…!)
Ottime notizie anche dal confort dell’abitacolo, un altro passo da gigante rispetto alla Fortwo precedente. Molto silenzioso, i piccoli rumori di plastica sono scomparsi, simbolo di un buon lavoro di montaggio mentre il motore si fa sentire solo agli alti regimi e superati i 100 km/h. Le asperità del manto stradale, vengono ben assorbite, anche se rimane comunque una lieve durezza degli ammortizzatori. Freni potenti, lo erano anche prima, ma questi sono migliorati ancora di più e sono ben modulabili. Belli da vedere, i tamburi posteriori. Forse nessuno aveva pensato a dedicare un design anche a loro, brava Smart!
Introdotto per la prima volta, lo Start & Stop non mi ha convinto del tutto. Questa funzione che permette di spegnere il motore ai semafori, mantenendo tutti i servizi dell’auto accesi (escluso il clima), ha una modalità di funzionamento un pò anomala. Se con il cambio manuale, lo Start & Stop, funziona portando il cambio a folle e alzando la frizione, in questo caso, basta fermare l’auto e premere a fondo il freno, il che può essere seccante in quanto se si effettua una frenata d’emergenza e si rimane con il piede inchiodato anche di poco, la Smart si spegne quando invece, nel nostro caso non avrebbe dovuto inoltre non è velocissimo nell’accensione ne tanto meno silenzioso. Bisognerebbe controllare per bene la frenata per evitare che si attivi senza volerlo, ma con il Twinamic, la marcia è sempre inserita, di conseguenza diventa seccante stare sempre li, con il piede a dosare. In coda per esempio, ho preferito disattivarlo, sarà sicuramente utile nelle grandi città dove i semafori sono distanti km e le attese sono lunghe.
Dimenticate del tutto il vecchio cambio robotizzato. Questo Twinamic regala ottime impressioni. Con 6 marce a disposizione e nella modalità ECO, i cambi sono dolci e veloci, quasi impercettibili se si adotta uno stile di guida non sportivo. Orientato a consumare poco, i cambi avvengono a regimi bassi, mentre in modalità SPORT, la piccola Fortwo, cerca di essere più rabbiosa, ma ci riesce solo in parte in quanto cambia le marce a regimi alti, facendo sentire il rumore del 3 cilindri e se si ha il piede pesante, la guida diventa affannata perché si ha la sensazione e la voglia di passare alla marcia alta, ma lei no, punta in alto il contagiri. Sempre in modalità SPORT, effettuando invece il kick down, il cambio ha qualche incertezza, soprattutto ai bassi regimi, dove proprio li, dovrebbe essere più veloce. La strada adatta in questo caso, penso che sia quella extraurbana, oppure le strade di montagna, come la costiera amalfitana, dove curve strette ed in salita, portano a far girare in alto il contagiri per avere sempre lo spunto adatto. Rimane anche in questo caso, la possibilità di poter cambiare manualmente le marce, ma le palette laterali tanto comode, sono riservate agli allestimenti superiori e per la Passion bisogna usare le lava sul tunnel. Il Twinamic non sarà perfetto, però è una salvezza divina rispetto al precedente.
Ultimi ma non meno importanti, i dati sul consumo. Il piccolo motore da 71 cavalli, ha un consumo parco, ma dimentichiamoci i miracoli che faceva la precedente versione con motore diesel. Tantissimo deriva molto dallo stile di guida che influenza il tutto. Il cambio Twinamic e le ruote da 15″, aiutano tanto ma il serbatoio, è soltanto di 28 litri. Il consumo medio in tutti i casi si aggira sui 4,5-5 l/100 km. In nostro aiuto c’è anche la strumentazione con l’ECO Store che ci mostra quanto siamo stati previdenti con la guida, oppure il computer di bordo che ci avvisa del consumo istantaneo. Curioso il fatto che si può avere come optional, un serbatoio più grande da 35 litri, ma non riesco a spiegarmi, per quale motivo si è pensata a questa scelta.
In conclusione, la Smart Fortwo rimane a pieno titolo, la city car per eccellenza. Se si escludono alcuni aspetti da migliorare, e i limiti di una due posti, è uno dei migliori acquisti che possiate fare per la città. Il Twinamic da un valore aggiunto a quest’auto che regala una sensazione di guida appagante, e grazie al servosterzo elettrico ed il diametro di sterzata favorevole, sarà un gioco guirdarla. Rimane il prezzo alto, che rispetto alla versione manuale, bisogna aggiungere 1.450 euro per il Twinamic. A voi la scelta!
Giunto a Barcellona per la presentazione del nuovo e-NV200, mi preparo a mettermi alla guida e scoprire se, tutte le qualità scoperte, fanno di questo van, una vera novità. Esteticamente simile all’NV200, versione classica e meno hi-tech dell’elettrica, si differenzia per il frontale che incorpora per questa occasione, lo sportello che permette di accedere alla presa EV per la ricarica e ai gruppi ottici anteriori con luci di posizione a forma di freccia dal colore azzurro ghiaccio, come la tonalità associata al programma EV di Nissan.
Leggere modifiche anche al posteriori dove compaiono nei gruppi ottici, lampade a LED a basso consumo su plastica trasparente. Essendo comunque un van, è difficile trovare delle linee armoniose che possano soddisfare tutti, ciò nonostante, ho apprezzato molto lo sforzo di rendere un frontale quanto più possibile delicato, che ricordi comunque la Leaf. Lateralmente, causa le porte scorrevoli, non riesco proprio a mandar giù i binari neri a metà fiancata, proprio per questo motivo, eviterei i colori chiari, come il bianco. Linea di cintura molto alta e finestrini scuri nella versione Evalia, rendono tutto più piacevole, insieme ai paraulti verniciati e ai cerchi in lega se pur piccoli, solo 15″.
Per questa evento a Barcellona, avremo a disposizione due modelli, il classico van e la lussuosa Evalia. Non avendo la necessità di comprare un van, decido di provare come primo test mattutino, l’azzurina Evalia. Non è un caso che la provi per prima: Nissan ha puntato molto sulle qualità del van, di conseguenza voglio capire se la stessa qualità e vivibilità a bordo, è stata regalata anche ad un modello che, per necessità di utilizzo, dovrà essere “forse” più spartana. La prima cosa che noto salendo a bordo, è l’altezza notevole che mi obbliga ad usare le punte dei piedi per accomodarmi. Poco importa, questo si traduce in una guida alta, che in città fa sempre comodo. Un addetto Nissan, mi programma l’itinerario da seguire sul navigatore satellitare. Vengo avvisato dei limiti di velocità esistenti e poi sono pronto. Allaccio la cintura e premo il punsante di avvio, qui le chiavi sono abbolite! Una simpatica animazione del quadro strumenti attira la mia attenzione, pochi secondi ed una spia verde mi indica che siamo pronti per partire. Abbasso il freno a mano che si trova stranamente accanto al sedile destro, sposto la leva del cambio in D/B e parto.
Percepisco la stessa sensazione avuta con la Nissan Leaf: il silenzio regna sovrano, nessuna vibrazione, nessun rumore meccanico. Il piacere di guida è così alto ma anche strano, che ti guardi attorno nel cercare qualcosa che faccia rumore. Provenendo da un’auto diesel, è come essere passati dall’inferno al paradiso. Ci allontaniamo dalla Mercabarna e spingo giù l’acceleratore. Il motore è deciso, non ha esitazioni, è più lento rispetto a quello della Leaf, anche essendo lo stesso, ma la natura del veicolo ed il peso maggiore, incidono sui tempi, ma per la città, va più che bene. Dalla mia posizione alta, domino la strada, lo spazio a disposizione è notevole tanto che il passeggero accanto a me, riesce ad accavallare le gambe e godersi lo spettacolo di una Barcellona stupenda. Dal mio lato, ho un appoggio del piede sinistro sempre comodo e stabile e la pedaliera è tanto spaziosa da non farmi rimpiangere di aver provato auto più generose. Il volante invece risulta sempre eccessivamente alto, tanto che con la mia posizione di guida, una piccola porzione del quadro strumenti, è occupata dalla corona. Il cambio posto in alto, ha il tipico design da joystick, molto lontano rispetto a quello della Leaf che assomiglia ad un mouse, ma nonostante ciò, è ben integrato nella plancia e comunque facilmente raggiungibile.
Ci avviciniamo all’autostrada, è il momento giusto per spingere ancora di più sull’acceleratore. Arrivo a 120 km/h, il silenzio viene leggermente offuscato da un piccolo ronzio che assomiglia ad un fischio e dagli specchietti laterali che producono un leggero rumore dovuto all’areodinamica. Ma nell’abitacolo posso benissimo conversare senza mai alzare la voce, e non ho mai avuto bisogno di alzare il volume della radio. Tutto ciò contribuisce anche una più che buona insonorizzazione degli ammortizzatori che riescono ad allontare dall’abitacolo quelle poche asperità di terreno trovate a Barcellona. Una taratura così morbida però, tende l’e-NV200 a caricarsi un pochino in più sul laterale ed avere un beccheggio sempre presente, soprattutto nelle accelerate decise per poi ricomporsi anche grazie al cambio a trasmissione continua. Quest’ultimo fenomeno ovviamente scompare del tutto se selezioniamo la modalità ECO che taglia la potenza del motore per venir incontro ad un’autonomia maggiore. Di serie l’ESP e l’assistenza delle partenze in salita HSA, utilissimo dal momento che la frizione non esiste e con un carico pieno, potrebbe risultare un pò difficile partire in pendenza.
Arriviamo al Port Olimpic dove ci attende la prima prova. Mettere a dura prova il bagaglio della nostra e-NV200: quante valigie riusciremo a stipare dentro? Quante biciclette riusciremo a farci entrare? Impresa difficile? Nooo! Mi candido per testare il bagaglio e scopro che senza abbassare nessun sedile, infilo ben 9 valigie di capacità differenti all’interno! Provo con le biciclette: abbassando i sedili posteriori con un semplice movimento, infilo tre biciclette senza neanche smontare una ruota. Notevole! Un 20 minuti di relax, il tempo di gustare un gelato e di provare come si sta sui sedili posteriori. Lo spazio è notevole e le gambe hanno un’ottima libertà di movimento, anche ipotizzando i sedili anteriori arretrati del tutto. Peccato che lateralmente i sedili in basso non abbiano una copertura, di conseguenza aprendo le porte scorrevoli, si vedranno i piedi di metallo in prima vista. Tre passeggeri possono accomodarsi senza problemi, ognuno di loro ha il proprio sedile regolabile, quello al centro leggermente più piccolo, ma risulterà tale solo con persone di una certa stazza. Anche in questo caso, la seduta è alta, di conseguenza la persona che dovra salire e scendere dovrà aggrapparsi alla maniglia in alto.
E’ arrivata l’ora di tornare indietro. Parcheggiamo la nostra e-NV200 al Mercabarna, pranziamo con un panino offerto gentilmente da Nissan e siamo nuovamente alla guida. Questa volta proverò il van, di colore Rosso! Viene impostato il solito navigatore satellitare e si parte. La prima tappa è il punto di ricarica veloce. L’e-NV200 ha ancora un buon 83% di carica, fa niente, ci fermiamo lo stesso e proviamo come sia semplice caricare la batteria del nostro van. Mi avvicino alla colonnina, apro lo sportellino con la leva in basso a sinistra ed inserisco la presa della carica veloce.
Il tempo di fare due chiacchiere con un altro addetto Nissan, pochi minuti e partiamo nuovamente. Non avendo finestrini laterali, ne specchio centrale e lunotto posteriore, mi porgo il problema di fare retromarcia. Sposto la leva su R e dal monitor centrale, grazie alla telecamera nascosta vicino alla targa, posso vedere cosa succede dietro, in più compaiono delle linee virtuali che disegnano la mia tratteoria in base al movimento dello sterzo, il tutto accompagnato da un segnale acustico che avvisa i pedoni. Stupendo! Ripartiamo e arriviamo a Born Market.
Mercato municipale di Barcellona che si trova nel quartiere de La Ribera nel distretto della Ciutat Vella, centro storico della città, è oggi un punto d’interesse. Costruito nel 1876 sulla base di un progetto di Josep Fontserè i Mestre, nel febbraio 2002, mentre si realizzavano delle opere per l’installazione della Biblioteca Provinciale, sono stati portati alla luce dei resti archeologici della Barcellona medievale. Ad aspettarci altri addetti Nissan che con un simpatico gioco a tempo, dobbiamo inserire nel minor tempo possibile, quanta più ruba nel bagaglio del nostro van e-NV200 attraverso le porte scorrevoli. E’ stato anche un momento di relax, dove abbiamo potuto scattare qualche foto in piazza grazie alla possibilità di poter entrare in una ZTL essendo un veicolo ad emissioni zero!
Attimi di riposo e si riparte per Moll Pescadors. Intanto durante il viaggio, scopro che non c’è praticamente nulla di differente rispetto alla monovolume. Il piacere di guida è lo stesso, il silenzio anche, ovviamente la cabina posteriore è coperta, quindi l’abitacolo presenta solo i due sedili anteriori. Siamo lontani anni luce dai van di altre case automobilistiche! La plancia composta dal display multimediale e dal climatizzatore automatico, fa sembrare tutto tranne un veicolo per il lavoro. Le plastiche sono di ottima fattura, piacevoli al tatto e poco ruvide. Forse avrei apprezzato qualche vano in più per gli oggetti, soprattutto nel van dove lo spazio libero tra e dietro i sedili avrebbe consentito qualche botola sempre utile. Il quadro strumenti a LED è alquanto hi-tech, e le informazioni aggiuntive date dal display sulla destra, possono essere recuperate anche dal computer del display centrale con tanto grafici ed informazioni utili, come trovare la prossima colonnina di ricarica in base al percorso calcolato dal navigatore. Lo stesso navigatore 3D, è risultato abbastanza preciso, anche se, personalmente, preferisco la visualizzazione completa a display e non quella a metà con le indicazioni anticipate che più di una volta mi hanno confuso. Il climatizzatore automatico è risultato efficace è preciso, tante le regolazioni e intuitivo nella gestione. Molto silenzioso, tanto da non disturbare la quiete in abitacolo. E’ sicuramente un plus da non sottovalutare in questa categoria di auto.
Arrivati al Moll Pescadors ecco che ci tocca un’altra prova di abilità. Il nostro van, ha la possibilità di poter caricare fino a 770 kg di materiale. Ma se fossero casse di pesce fresco, in che modo dovrebbero entrare nelle-NV200? Con un pò di astuzia e qualche calcolo, ecco caricato 770 kg di finte cassette. Il portellone posteriore a doppi battenti ha dato una mano notevole! Scattiamo qualche foto e ripartiamo.
Purtroppo il tempo non ci aiuta, complice anche un traffico che non avevamo considerato, torniamo alla base, saltanto una tappa e si consegna il van e-NV200 rosso fiammante. Dopo tante ore di guida, l’e-NV200 passa a piedi voti e con grandi soddisfazioni. E’ sicuramente una rivoluzione adottare nell’ambito lavorativo, un van di questo genere. Il piacere di guida si sposa perfettamente con l’alta tecnologia, senza tralasciare la sua vera natura di utlizzo. Ne esce fuori un ottimo mix fatto di idee interessanti e innovazioni alla portata di tutti. L’e-NV200 è disponibile al prezzo di 16.480 euro (IVA esclusa) al netto degli incentivi statali, cui va aggiunto il canone di noleggio mensile della batteria di 59,84 euro (IVA esclusa, 36 mesi, 12.500 km/anno) oppure 20.436,07 euro (IVA esclusa) se la batteria viene acquistata con il veicolo. Per ulteriori informazioni, visitate il sito ufficiale.
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