Guidare di notte, soprattutto su strade tortuose sconosciute, può essere stressante, e molte persone scelgono di evitare del tutto questa esperienza. Tuttavia, Ford sta cercando nuovi modi per rendere la guida al buio più facile e più confortevole. L’azienda è stata la prima a utilizzare la segnaletica stradale e le delimitazioni di corsia come spunti per modulare i fasci di luce dei fari, al fine di illuminare meglio la strada da percorrere, soprattutto attorno agli incroci.
Ora, gli ingegneri di Ford Research e Advanced Engineering Europe stanno testando la tecnologia che utilizza i dati di localizzazione in tempo reale, per mostrare in modo efficace la strada da percorrere. Il sistema di fari intelligenti predittivo indirizza i fasci su angoli imminenti della strada ancora prima che i conducenti possano vederli, illuminando i pericoli e gli altri utenti in modo più rapido ed efficace.
Il prototipo di sistema di illuminazione avanzato utilizza dati di localizzazione GPS, tecnologie avanzate e informazioni altamente accurate sulla geometria stradale per identificare con precisione le curve. Un algoritmo calcola la traiettoria e la velocità del veicolo per regolarne proattivamente la direzione dei suoi fari, fornendo una copertura ottimale della luce di curve, incroci – e anche pericoli in agguato dietro l’angolo. Se il veicolo percorre un tratto di strada in cui i dati di posizione non sono disponibili, il sistema lavorerà in sinergia con la fotocamera- e con le tecnologie di curvatura dei fari collegate allo sterzo per continuare ad illuminare in modo intelligente la strada fino a quando i dati di posizione migliorano.
I ricercatori hanno sperimentato ampiamente questa tecnologia tramite la simulazione “digital twin” che ricrea il mondo fisico in un ambiente virtuale. Il simulatore calcola accuratamente come la luce cade e riflette nel mondo reale, consentendo ai ricercatori di visualizzare meglio e ottimizzare la tecnologia per i conducenti.
La transizione dalle luci alogene ai fari allo Xenon e, successivamente, alla tecnologia a LED ha richiesto meno di due decenni. Oggi, i proiettori Audi non garantiscono solamente un’ottima visibilità, bensì concorrono a definire il design delle vetture grazie a firme luminose sempre più caratteristiche e distintive. Ai vantaggi nell’uso quotidiano si affiancano finalità estetiche e di comunicazione con il mondo esterno.
L’evoluzione della tecnologia d’illuminazione comporta sensibili miglioramenti in termini tanto di sicurezza quanto di efficienza energetica. La digitalizzazione fornisce ulteriore impulso all’innovazione, garantendo livelli di personalizzazione sinora sconosciuti. La luce diventa “intelligente”. Con l’ausilio dei segnali luminosi, l’auto interagisce con l’ambiente circostante. Già nel 2003, l’ammiraglia Audi A8 poteva contare sul sistema adaptive light, in grado di adattare il fascio luminoso in funzione dei diversi contesti di marcia, mentre dal 2010 il riconoscimento dei veicoli avviene mediante telecamera. Nel 2012, la Casa dei quattro anelli ha riaffermato il proprio primato tecnologico grazie alla supercar Audi R8, dotata degli indicatori di direzione dinamici che favoriscono la percezione dei cambi di direzione, a vantaggio della sicurezza.
Nel 2013, Audi rivoluziona il settore dell’illuminazione dedicando per la prima volta a una vettura di grande serie i proiettori a LED Audi Matrix, in grado di gestire adattivamente – grazie all’interazione con un sistema di telecamere – il fascio luminoso. Un’innovazione a vantaggio del comfort e della sicurezza che scongiura l’abbagliamento degli altri veicoli permettendo la gestione adattiva del cono di luce e la commutazione automatica tra abbaglianti e anabbaglianti. Nemmeno un anno più tardi, Audi compie un ulteriore passo avanti, abbinando i LED alla tecnologia laser. Portati al debutto nel 2014, in ambito racing, da Audi R18 TDI a Le Mans e in ambito stradale da Audi R8 LMX, i proiettori a LED Audi Matrix con Audi laser light sono oggi disponibili per un’ampia gamma di modelli, spaziando dalla supercar Audi R8 all’ammiraglia Audi A8, dal SUV full size Audi Q7 alla coupé a cinque porte Audi A7 Sportback, passando per la rinnovata gamma Audi A5 e le icone sportive Audi RS 6 Avant e Audi RS 7 Sportback.
Ora la Casa dei quattro anelli alza ulteriormente l’asticella della sicurezza e delle performance, introducendo i proiettori LED Digital Matrix, una novità mondiale portata al debutto da Audi e-tron e Audi e-tron Sportback e per la prima volta disponibile per delle vetture di grande serie, e presentando i gruppi ottici posteriori con tecnologia OLED a elevata digitalizzazione, appannaggio di Audi Q5. I gruppi ottici posteriori OLED costituiscono una prima assoluta per la categoria e sono garanti di un’elevata visibilità, di possibilità di personalizzazione sinora sconosciute e della prima applicazione Car-to-X nell’ambito dell’illuminazione: nuova Audi Q5 riconosce la prossimità di un altro veicolo adattando grafica e intensità luminosa. Audi non solo rischiara intelligentemente la strada, ma caratterizza profondamente i propri modelli grazie a firme luminose distintive e scenografie dinamiche per le funzioni Coming home e Leaving home, per lo sbloccaggio delle portiere e per l’uscita dall’auto. In futuro, le tecnologie d’illuminazione renderanno ancora più sicuro viaggiare, garantendo inedite possibilità di comunicazione con l’esterno.
Le lampadine alogene a incandescenza hanno consentito di progettare le prime firme luminose delle vetture. Grazie ai proiettori degli anni Ottanta e Novanta, i designer sono riusciti a plasmare “il volto” dei modelli Audi. I fari allo Xenon di seconda generazione adottati da Audi A8 nel 1994 e i moduli orientabili e adattivi introdotti dal 2003 hanno elevato la qualità dell’illuminazione Audi. La tecnologia a LED, nel 2008, ha rappresentato l’entrata in una nuova era: efficacia e consumo energetico hanno raggiunto livelli incomparabili rispetto alle precedenti soluzioni. Al progresso tecnico, i diodi luminosi hanno affiancato una straordinaria libertà di definizione degli “occhi” delle vetture. La luce come elemento di design ha assunto un ruolo decisivo. La segmentazione a matrice di LED e la digitalizzazione hanno ampliato ulteriormente le prospettive.
Nel 2004, Audi ha utilizzato per la prima volta i diodi luminosi integrandoli nelle luci diurne dell’ammiraglia Audi A8. I LED sono semiconduttori in grado di convertire l’energia elettrica in luce. Sul fronte dell’efficienza, possono contare su di un consumo d’energia eccezionalmente ridotto a fronte di un elevato rendimento luminoso. Nel 2008 è stata la volta dei primi proiettori full LED, adottati dalla supercar Audi R8. Oggi, tutte le gamme dei quattro anelli possono contare sulla tecnologia a LED e, dal 2013, sono disponibili i proiettori a LED Audi Matrix: una pietra miliare della tecnologia d’illuminazione dei quattro anelli.
I proiettori a LED Audi Matrix prendono spunto dall’assistenza agli abbaglianti, che attiva o disattiva automaticamente la funzione qualora rilevi dei veicoli provenienti in senso opposto, e introducono la gestione individualizzata dei LED. Se la telecamera riconosce altri utenti della strada, all’interno del cono di luce vengono realizzate specifiche aree d’ombra disattivando i singoli diodi, così da evitare l’abbagliamento dei conducenti. Grazie all’interazione con le informazioni fornite dalla navigazione, il dispositivo agisce secondo una logica sia reattiva sia predittiva, mentre grazie alle luci di svolta, il punto focale del fascio luminoso varia in funzione dell’andamento del percorso, prima che il conducente agisca sullo sterzo.
Nel 2014, Audi compie un ulteriore passo avanti, abbinando i LED alla tecnologia laser. Portati al debutto nel 2014, in ambito racing, da Audi R18 TDI a Le Mans e in ambito stradale da Audi R8 LMX, i proiettori a LED Audi Matrix con Audi laser light sono oggi disponibili per un’ampia gamma di modelli, spaziando dalla supercar Audi R8 all’ammiraglia Audi A8, dal SUV full size Audi Q7 alla coupé a cinque porte Audi A7 Sportback, passando per la rinnovata gamma Audi A5 e le icone sportive Audi RS 6 Avant e Audi RS 7 Sportback. La luce laser Audi, riconoscibile dal marcatore blu, raddoppia il raggio d’azione degli abbaglianti rendendo concrete in qualsiasi frangente le condizioni ideali per l’occhio umano che analizza meglio le situazioni di contrasto e si affatica meno. Lo spot laser, attivo a partire da 70 km/h, garantisce sensibili vantaggi in termini di visibilità.
Nel 2017, l’ammiraglia Audi A8 si è fregiata dello stato dell’arte dell’illuminazione dei quattro anelli. Ai gruppi ottici posteriori con tecnologia OLED e ai proiettori a LED HD Matrix con luce laser Audi si è aggiunta un’inedita partizione degli abbaglianti, caratterizzata da due file da 16 diodi ciascuna. Una configurazione che garantisce una gestione eccezionalmente precisa del cono di luce. Il sistema integra le funzioni luci di svolta, luci autostradali e all-weather lights per ridurre l’auto-abbagliamento in condizioni di scarsa visibilità. Lo spot laser ha un raggio d’azione di circa 600 metri.
Nel 2019, i SUV coupé elettrici Audi e-tron e Audi e-tron Sportback hanno portato al debutto i proiettori a LED Digital Matrix. Una nuova frontiera dell’illuminazione oltre che una novità mondiale, per la prima volta disponibile per delle vetture di grande serie. La scomposizione in pixel infinitesimali del fascio luminoso fa sì che la strada venga rischiarata con un’efficacia sinora sconosciuta, sfruttando sia le aree luminose sia le zone d’ombra. La tecnologia alla base degli innovativi proiettori, denominata DMD (Digital Micromirror Device) viene impiegata anche per i videoproiettori professionali. Il componente principale è un chip corredato di circa 1,3 milioni di microspecchi, i cui lati misurano alcuni centesimi di millimetro. Grazie alla generazione di un campo elettrostatico, ogni microspecchio può cambiare orientamento sino a 5.000 volte al secondo. In funzione della posizione, la luce a LED viene proiettata lungo la strada oppure catturata da un assorbitore così da generare delle zone d’ombra.
I proiettori Audi LED Digital Matrix svolgono molteplici funzioni. Oltre a configurare il fascio anabbagliante secondo tre modalità (luce di svolta, per la marcia in zone urbane e in autostrada), gli innovativi proiettori Audi possono gestire gli abbaglianti in modo eccezionalmente preciso. Spiccano, in particolare, le inedite funzioni “luce di orientamento” e “luce di carreggiata”. Lungo le strade ad alto scorrimento, la luce di carreggiata genera un tappeto luminoso che rischiara la corsia di marcia adattandosi ai cambi di traiettoria dell’auto. Ciò concentra l’attenzione del conducente sulla corsia rilevante e aumenta la sicurezza stradale. Diversamente, la luce di orientamento, tramite la proiezione delle zone d’ombra, mostra in modo predittivo la posizione del veicolo all’interno della corsia, favorendo il mantenimento del centro strada, specie nelle strettoie o in prossimità dei cantieri.
In abbinamento al sistema Night Vision, diviene disponibile la “luce segnaletica”. Se il sistema rileva la presenza di un pedone, il fascio luminoso lo evidenzia, riducendo il rischio che le persone sul ciglio della strada non vengano viste. Innovazioni che vanno ad affiancare gli affinamenti nella gestione adattiva Matrix degli abbaglianti: grazie alla tecnologia DMD è possibile sia illuminare con superiore profondità l’interno curva sia, una volta arrestata la vettura a bordo strada, proiettare dinanzi all’auto una rappresentazione tanto della manovra appena eseguita quanto di quella successiva.
Analogamente ai proiettori, anche i gruppi ottici posteriori sono stati oggetto di continui sviluppi. Nel 2011, i LED hanno donato ad Audi A6 un’omogeneità visiva di riferimento, rafforzando la sicurezza tanto dei Clienti quanto degli altri utenti della strada: le luci di stop realizzate mediante diodi attirano maggiormente l’attenzione e si attivano due centesimi di secondo più velocemente rispetto alle lampade a incandescenza. A 100 km/h, lo spazio di frenata di un veicolo che segue può ridursi sino a sei metri grazie alla superiore reattività indotta nel conducente. Nel 2012, la Casa dei quattro anelli ha introdotto a bordo della supercar Audi R8 gli indicatori di direzione dinamici, in grado di favorire la percezione, specie di notte e a lunga distanza, dell’imminente cambio di direzione, a ulteriore vantaggio della sicurezza.
La svolta più rilevante, in materia di gruppi ottici posteriori, è avvenuta nel 2016, con l’introduzione della tecnologia OLED a bordo di Audi TT RS. Gli OLED sono diodi a emissione di luce organici, particolarmente efficienti, che generano un’illuminazione eccezionalmente ampia e omogenea, tanto da non richiedere riflettori. Nel 2020, Audi è stato il primo costruttore al mondo a dedicare quest’innovativa tecnologia a un modello di grande serie quale Audi Q5. Una prima assoluta per la gamma media. Le luci posteriori OLED del SUV dei quattro anelli sono suddivise in tre nuclei, ciascuno dei quali composto da sei segmenti così da dare vita a molteplici firme luminose e illuminazioni caratteristiche. I vantaggi di tale soluzione consistono, oltre che nel marcato contrasto, nell’elevata omogeneità e nel minimo distanziamento tra i segmenti.
I Clienti di nuova Audi Q5 possono scegliere in fase di configurazione fra tre differenti motivi luminosi dei gruppi ottici posteriori OLED. A ciascuna firma luminosa sono dedicate specifiche animazioni Coming home e Leaving home. Selezionando l’opzione dynamic del sistema di gestione della dinamica di marcia Audi drive select, viene attivata un’ulteriore modalità d’illuminazione caratteristica. A possibilità di personalizzazione sinora sconosciute, i gruppi ottici posteriori OLED affiancano un’innovativa segnalazione della prossimità: a vettura ferma, qualora un veicolo o un altro utente della strada si avvicini a meno di due metri da Audi Q5, si accendono tutti i segmenti. Non appena l’auto torna in movimento, viene ripristinata l’illuminazione caratteristica originaria.
Dagli albori del Marchio, Audi è pioniere nel settore dell’illuminazione. A partire dal 1913, quando si afferma tra i costruttori che favoriscono la transizione dalle lampade a olio, primi e rudimentali sistemi per la marcia notturna, ai fari a carburo, caratterizzati da una superiore intensità della fiamma, passando per gli anni Venti, che vedono il radicarsi dei fari elettrici con lampade a incandescenza. Un’epoca nella quale le possibilità di regolazione consistevano in… acceso o spento. Non si potevano nemmeno immaginare funzioni che avessero uno scopo diverso dal vedere e dall’essere visti.
Negli anni Ottanta, l’introduzione di fonti luminose dalle dimensioni più contenute ha favorito la creatività e aperto la strada alla definizione di linee più incisive. Le lampade a incandescenza alogene hanno reso possibile l’ideazione di proiettori a forma libera. Grazie alle cover trasparenti della fine degli anni Novanta e alle piccole luci allo Xenon, i fari Audi ricordavano una pupilla. Per la prima volta, diveniva possibile progettare la firma luminosa di una vettura. Un aspetto rafforzato dalla segmentazione e, in special modo, dalla digitalizzazione delle fonti di luce. Un elemento distintivo della produzione dei quattro anelli è costituito dall’assoluta precisione e omogeneità degli elementi luminosi di design, chiamati a sottolineare la generosa impronta a terra delle vetture.
Nel 2004, le luci diurne a LED hanno per la prima volta “modellato” il frontale Audi. Un trend che trova massima espressione in nuova Audi A3. Nella configurazione top di gamma, i proiettori a LED Audi Matrix della compatta made in Ingolstadt integrano le luci diurne a elevata digitalizzazione: un’innovativa matrice luminosa, composta da 15 diodi in formato 5 x 3, consente di generare un motivo specifico in funzione delle versioni. La sportiva Audi S3, ad esempio, vede enfatizzato il carattere grintoso del modello mediante un motivo a doppia barra verticale.
Le scenografie luminose al bloccaggio e sbloccaggio delle portiere rendono immediatamente riconoscibili le vetture dei quattro anelli. Un’esperienza sensoriale resa ancora più affascinante dai nuovi proiettori LED Digital Matrix, in grado di visualizzare cinque diversi scenari di saluto lungo una parete o al suolo, trasformando lo spazio antistante l’auto in un palcoscenico luminoso.
Per Audi, l’illuminazione spazia dalla tecnologia al design, dalla sicurezza al piacere sensoriale. In futuro, le luci diventeranno veri e propri elementi di relazione, evolvendo dalla funzione unidimensionale di segnalazione e avvertimento a versatile mezzo di comunicazione con il mondo esterno. I Clienti potranno scegliere tra diverse firme luminose tramite il sistema MMI o, raggiungendo un livello di personalizzazione sinora sconosciuto, realizzare design individualizzati.
I Clienti di Audi e-tron, grazie alle innovative Functions on Demand – dotazioni opzionali attivabili grazie al portale e all’app myAudi successivamente alla configurazione originale della vettura – possono già optare per soluzioni d’illuminazione differenti dopo l’acquisto dell’auto. Un’opportunità a breve estesa ad altri modelli Audi. Quanto alla possibilità di comunicare mediante la luce, i proiettori LED Digital Matrix, grazie alla tecnologia DMD, una volta arrestata la vettura a bordo strada proiettano dinanzi all’auto una rappresentazione tanto della manovra appena eseguita quanto di quella successiva. La sicurezza entra in una nuova era: un’era nella quale le vetture Audi dialogano con il guidatore mediante la proiezione di messaggi e segnali luminosi.
Grazie alla segnalazione della prossimità portata al debutto da Audi Q5, la connettività Car-to-X si estende ai gruppi ottici. In futuro, gli OLED potranno contare su 60 segmenti, ciascuno gestibile singolarmente e attivabile in modo mirato. Alle infinite possibilità di personalizzazione a livello di design si accompagnerà la tempestiva segnalazione agli altri utenti di eventuali pericoli come nebbia, ghiaccio o rallentamenti improvvisi.
Audi sta sviluppando la seconda generazione dei diodi organici: gli OLED flessibili, caratterizzati da supporti plastici o metallici di spessore ridotto piegabili secondo diversi orientamenti. Un’evoluzione che, accompagnata dal debutto della luce tridimensionale, garantirà libertà di progettazione incomparabili rispetto al passato e influirà sull’aspetto e la funzionalità delle Audi del futuro. Gli OLED flessibili possono essere estesi alle aree di carrozzeria adiacenti i gruppi ottici, garantendo superfici di dialogo con l’esterno sensibilmente più ampie e consentendo alle vetture di rivolgersi non solo alle altre auto, ma anche agli utenti della strada a bordo carreggiata: ad esempio ciclisti e pedoni.
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