Logitech è green: il 65% dei mouse e delle tastiere utilizza plastica PCR

Logitech annuncia gli importanti traguardi ottenuti in ambito green: l’azienda ha raggiunto e superato l’obiettivo di riutilizzo della plastica riciclata post-consumo (PCR) nei suoi prodotti, riducendo così il suo impatto ambientale e promuovendo sempre di più la circolarità delle materie prime. Il 65% dei dispositivi della divisione Creativity e Productivity di Logitech, il più grande portfolio di prodotti dell’azienda, utilizza infatti plastica PCR già su larga scala, superando l’obiettivo prefissato lo scorso anno del 50%.

L’uso di plastiche riciclate da parte di Logitech è cresciuto molto rapidamente nel corso degli ultimi due anni, spingendo l’azienda a stabilire nuovi traguardi green e a innovare ulteriormente i suoi processi di progettazione, produzione e approvvigionamento. Secondo gli ultimi dati, si stima che nel 2021 circa 8.000 tonnellate di plastica vergine siano state eliminate dai prodotti Logitech, riducendo la domanda di plastica derivata dal settore petrolchimico e trasformando i rifiuti elettronici in una risorsa preziosa. Questo ha inoltre permesso di risparmiare circa 19.000 tonnellate di CO2 durante l’intero ciclo di vita dei prodotti.

L’utilizzo di plastica PCR rientra nella mission più ampia “Design for Sustainability” dell’azienda. Infatti, Logitech ha elaborato nuove tecniche per ottenere un livello qualitativo elevato anche dalle plastiche riciclate, non più limitate a colori neri o grigi, ma donando loro una vera nuova vita. La percentuale di plastica riciclata in ciascun dispositivo varia a seconda della categoria prodotto, del colore e della composizione, e va dal 75% al 20% per i mouse e le tastiere tecnicamente più complessi e di colore chiaro. Questo approccio innovativo consente di rispettare l’impegno green dell’azienda senza compromettere la qualità e l’estetica dei prodotti.

Essendo uno dei materiali più utilizzati nel settore dell’elettronica di consumo, Logitech si impegna a condividere pubblicamente le modalità di riutilizzo dei rifiuti elettronici. Tutta la plastica PCR riutilizzata da Logitech proviene da dispositivi che hanno concluso il loro ciclo di vita, e i prodotti sono certificati da enti terzi attraverso SCS Global Services.

Logitech ha inoltre accelerato il suo piano di azione per contrastare il cambiamento climatico, con un progetto a lungo termine fino al 2030. Logitech è infatti tra le aziende che hanno sottoscritto “The Climate Pledge” ed è la prima nel settore dell’elettronica di consumo a impegnarsi a fornire un’etichettatura dettagliata riguardante il suo impatto ambientale sul packaging dei prodotti.

Oltre 100 bottiglie riciclate per rivestire l’abitacolo della nuova Audi A3

La sostenibilità è un pilastro della strategia Audi, a livello tanto tecnologico quanto produttivo. Con la quarta generazione di Audi A3, vengono adottati per la prima volta rivestimenti ottenuti da materiali riciclati. Fino all’89% dei tessuti è costituito da bottiglie in PET (una resina termoplastica) riutilizzate, trasformate in filato mediante un processo tecnicamente raffinato. Il risultato? Tessuti che, dal punto di vista visivo e tattile, assicurano gli stessi standard qualitativi dei rivestimenti classici.

In Germania e in molteplici Paesi europei, le bottiglie vuote vengono inserite in apposite macchine automatiche per ricevere in cambio un incentivo sino a 25 centesimi al pezzo. Ma cosa succede successivamente? Le bottiglie usa e getta vengono pressate e compattate al fine di limitarne l’ingombro per il trasporto. Una volta giunte presso gli impianti di riciclaggio, vengono suddivise in base al colore, alle dimensioni e alla qualità di conservazione. Separati i materiali estranei, ad esempio i tappi, una specifica macina sminuzza le bottiglie fino a ottenerne “fiocchi” destinati a essere lavati, asciugati e fusi. Creata una massa uniforme, degli ugelli danno vita a filamenti senza soluzione di continuità che, dopo il raffreddamento, vengono sminuzzati. Il granulato così prodotto viene trasformato mediante estrusione in filato che, dopo essere stato avvolto su bobine, è destinato alla produzione dei tessuti.

Per realizzare i rivestimenti dei sedili di nuova Audi A3 sono necessarie sino a 45 bottiglie in PET da 1,5 litri. A queste si aggiungono ulteriori 62 bottiglie riciclate, destinate alla moquette. La sostenibilità dell’abitacolo della nuova generazione della compatta dei quattro anelli è ulteriormente rimarcata da molteplici componenti prodotti facendo ricorso a materiali residui: ad esempio gli inserti insonorizzanti e di smorzamento delle vibrazioni, i tappetini e le superfici laterali del bagagliaio. Nei prossimi anni, Audi mira ad aumentare sensibilmente l’utilizzo dei materiali riciclati, garantendo ai Clienti la consueta qualità dei prodotti.

Ad oggi, i rivestimenti dei sedili non sono integralmente in materiali riciclati. “La sfida è rappresentata dal tessuto inferiore, legato al materiale superiore mediante un collante. Stiamo lavorando per sostituire quest’ultimo con una soluzione in poliestere riciclabile”, afferma Ute Grönheim, responsabile per lo sviluppo dei materiali tessili di Audi AG. “L’orizzonte è produrre i rivestimenti con riciclati puri, destinati a un ulteriore riutilizzo così da dare vita a un circolo virtuoso. Non siamo lontani da questo obiettivo». In futuro, i rivestimenti tessili di tutte le gamme Audi saranno realizzati in materiali riciclati. A bordo di nuova Audi A3 vengono adottate diverse tipologie di rivestimenti composti sino all’89% da materiali riciclati. Il tessuto in grigio acciaio, denominato Torsion, può essere impreziosito da cuciture gialle a contrasto.

La versione Puls viene offerta nella combinazione cromatica nero-argento con impunture grigio roccia. Successivamente al lancio, debutterà una variante in nero-rosso con cuciture rosse. All’interno delle diverse linee di allestimento, i rivestimenti in tessuto riciclato costituiscono la base dell’offerta e prevedono fianchetti in similpelle.